Yum! How to Make 'Gnocchi alla Sorrentina'
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Gnocchi alla sorrentina is a typical first course from the region of Campania, originally from Sorrento on the Amalfi Coast.
Few, simple ingredients make for a tasty dish: homemade potato gnocchi, fresh tomato sauce, fiordilatte mozzarella, basil and Parmigiano Reggiano cheese.
After boiling gnocchi in water (they’re ready when they come to the surface), they are transferred into a saucepan with some warm tomato sauce, half of the mozzarella, a sprinkle of Parmigiano and basil leaves, all while gently stirring.
Tradition has it that, after this step, gnocchi with the sauce should be transferred in an earthenware pan (one for each serving), the so-called ‘pignatiello,’ adding a bit more sauce, Parmigiano, mozzarella and basil, and put into the oven to finish cooking so that a crispy, lightly toasted, and stringy crust forms on the surface.
They’re served very hot in the pignatiello.
As with many dishes of Italian cuisine, where ingredients are few and simple, these must be of good quality. For tomatoes, it’s recommended to use San Marzano, to make a dense yet delicate sauce, using just extra virgin olive oil and basil. Gnocchi should be homemade with boiled potatoes, a little flour and eggs. The mozzarella should be well drained so that it doesn’t liquefy the gnocchi when it comes into contact with them warm. And a generous handful of grated Parmigiano will finish it off perfectly.
Potato gnocchi date back to the 16th century, when potatoes began being imported from America. To make gnocchi, it’s better to use floury potatoes. Their puree is less ‘liquid’ and therefore requires less flour. Fewer quantities of flour result in a stronger potato flavor.
According to a Neapolitan legend, one day a priest who loved gnocchi ate so many that he choke on them. Hence the name once used in Campania for gnocchi, strangulaprievete, (strangolaprete, or strangling priests). In reality ‘strangulaprievete’ seems to come from a wrong interpretation of the Greek, precisely from the words ‘strongulos,’ which indicates a spherical object, and ‘preptos,’ from the verb squeeze, referencing the shape of gnocchi.
In Naples, they’re typically eaten for Sunday lunch.
Gli gnocchi alla sorrentina sono un primo piatto tipico della regione Campania, originario di Sorrento sulla Costiera Amalfitana.
Pochi e semplici ingredienti per un piatto davvero gustoso: gnocchi di patate fatti in casa, salsa di pomodoro fresco, mozzarella fiordilatte, basilico e Parmigiano Reggiano.
Dopo aver bollito gli gnocchi in acqua (sono pronti quando salgono in superficie), questi vengono trasferiti in una casseruola con un po' di salsa di pomodoro calda, metà della mozzarella, una spolverata di parmigiano e foglie di basilico, il tutto mescolando delicatamente.
La tradizione vuole che, dopo questo passaggio, gli gnocchi con questo sugo siano trasferiti in un tegame di coccio, il cosiddetto ‘pignatiello’ (uno per ciascuna porzione), aggiungendo un altro po' di salsa, parmigiano, mozzarella e basilico, e mettendoli dentro il forno per terminare la cottura in modo che in superficie si formi una crosta croccante, leggermente abbrustolita e filante.
Sono poi serviti molto caldi nel pignatiello.
Come per molti piatti della cucina italiana, dove gli ingredienti sono pochi e semplici, questi devono essere di buona qualità. Per i pomodori, si consiglia di utilizzare i San Marzano, per preparare una salsa densa ma delicata, usando solo olio extra vergine di oliva e basilico. Gli gnocchi devono essere fatti in casa con patate lessate, un po' di farina e uova. La mozzarella deve essere ben sgocciolata in modo da non liquefare gli gnocchi quando viene a contatto con gli gnocchi caldi. E una generosa spolverata di Parmigiano grattugiato è il tocco finale perfetto.
Gli gnocchi di patate risalgono al 16° secolo, quando le patate iniziarono ad essere importate dall'America. Per fare gli gnocchi, è meglio usare le patate farinose. La loro purea è meno liquida e quindi richiede meno farina. Meno quantità di farina darà agli gnocchi un gusto più forte di patate.
Secondo una leggenda napoletana, un giorno un prete che amava gli gnocchi ne mangiò così tanti da strozzarsi. Da qui il nome usato un tempo in Campania per gli gnocchi, strangulaprievete (strangolaprete). In realtà ‘strangulaprievete’ sembra derivare da un'interpretazione errata del greco, e cioè dalle parole ‘strongulos’, che indica un corpo sferico, e ‘preptos’, dal verbo incavare, un richiamo alla forma degli gnocchi.
A Napoli, in genere vengono mangiati per il pranzo della domenica.