Unesco Sites of Italy: Vineyard Landscape of Piedmont - Langhe-Roero and Monferrato
ITA:
The vineyard landscapes of Langhe-Roero and Monferrato cover five distinct wine-growing areas - Langa del Barolo, the hills of Barbaresco, Nizza Monferrato and Barbera, Canelli and Asti Spumante, Monferrato degli Infernot - and the Castle of Cavour, which Unesco describes as “an emblematic name both in the development of vineyards and in Italian history.”(Camillo Benso Count of Cavour was an Italian statesman and a leading figure in the movement toward Italian unification.)
This Unesco site, inscribed only recently in the World Heritage list (2014), is located in the southern part of Piedmont, between the Po River and the Ligurian Apennines, “and encompasses the whole range of technical and economic processes relating to the winegrowing and winemaking that has characterized the region for centuries.” Vine pollen, writes Unesco, was found in the area dating from the 5th century BC, when Piedmont was a place of contact and trade between the Etruscans and the Celts. During the Roman Empire, author Pliny the Elder mentions the Piedmont region as being one of the most favorable for growing vines in ancient Italy.
The site includes hills covered with vineyards as far as the eye can see, villages, old farmhouses and cellars, medieval towers and castles, Romanesque churches; all these elements are harmoniously built into the landscape.
Piedmont’s wine culture represents the identity of the region; the quality of its cultivation techniques, the innovations in production, the evolution of centuries-old artisanal and technological knowledge, as well as the quality of the wines produced, make the region a reference in the wine sector worldwide. It is here that the first Italian sparkling wine was produced, by the Gancia brothers in 1865.
I paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato coprono cinque distinte aree vinicole - Langa del Barolo, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e Barbera, Canelli e Asti Spumante, Monferrato degli Infernot - e il Castello di Cavour, che l'Unesco descrive come "un nome emblematico sia nello sviluppo della viticoltura che nella storia italiana" (Camillo Benso conte di Cavour fu uno statista italiano e una figura di spicco nel movimento di unificazione dell’Italia.)
Questo sito Unesco, inserito solo di recente nella lista del Patrimonio Mondiale (2014), si trova nella parte meridionale del Piemonte, tra il fiume Po e l'Appennino Ligure, “e comprende l'intera gamma di processi tecnici ed economici relativi alla viticoltura e vinificazione che caratterizza la regione da secoli.” Il polline di vite trovato nell'area, scrive l’Unesco, risale al V° secolo a.C., quando il Piemonte era un luogo di contatto e commercio tra Etruschi e Celti. Durante l'impero romano, l'autore Plinio il Vecchio menziona la regione Piemonte come una delle più favorevoli per la coltivazione della vite nell’Italia antica.
Il sito comprende colline ricoperte di vigneti a perdita d'occhio, borghi, antiche case coloniche e cantine, torri e castelli medievali, chiese romaniche; tutti questi elementi sono armoniosamente integrati nel paesaggio.
La cultura del vino piemontese rappresenta l'identità della regione; la qualità delle sue tecniche di coltivazione, le innovazioni nella produzione, l'evoluzione delle secolari conoscenze artigianali e tecnologiche, nonché la qualità dei vini prodotti, fanno della regione un punto di riferimento nel settore vinicolo in tutto il mondo. È qui che è stato prodotto il primo spumante italiano, dai fratelli Gancia nel 1865.